I numeri della biodiversità in Italia
Qualche settimana fa abbiamo parlato in generale della biodiversità, di cosa sia e del motivo per cui sia importante conservarla. In questo articolo invece vorrei rispondere a una domanda: com’è la biodiversità italiana? Pochi lo sanno, ma l’Italia è il paese con la maggiore biodiversità all’interno dell’Unione Europea e di tutto il continente europeo. Vediamo un po’ di numeri.
Biodiversità vegetale
Per quanto riguarda le piante, in Italia sono attualmente censite 6.700 specie di sole piante vascolari (cioè erbe, cespugli e alberi), più della metà delle circa 12.500 specie censite un tutta l’Europa. A queste vanno aggiunte circa 1.130 specie di Briofite, cioè piante non vascolari (muschi, epatiche e sfagni). Bisogna dire che circa un migliaio delle specie vegetali è aliena, ossia è stata introdotta più o meno deliberatamente da altre regioni biogeografiche, ma comunque la proporzione di specie all’interno del totale europeo rimane altissima. Basti pensare che soltanto nella parte più urbanizzata del comune di Roma (ossia all’interno del Grande Raccordo Anulare) sono state censite ben 1.300 differenti specie vegetali.
Biodiversità animale
La situazione per gli animali è simile: in Italia sono state censite finora circa 55.600 specie animali. In questo caso nulla è più esemplificativo di un paragone: in Italia sono state classificate 333 specie di Ortotteri (cioè grilli e cavallette), mentre in Polonia ce ne sono 102 e in Gran Bretagna appena 30. Ma forse il paragone migliore è quello che si può fare coi Coletteri (l’ordine cui appartengono coccinelle e scarabei, tra gli altri): in tutto il mondo sono state finora classificate oltre 400.000 specie di Coletteri (sono oltre un quarto di tutte le specie animali conosciute) e in Italia ne sono state trovate 12.000; in Polonia se contano 6.000, in Gran Bretagna 3.700, in Norvegia 3.375 e in Islanda appena 239.
Delle 55.600 specie animali, appena il 2% è rappresentato dai Vertebrati e tutto il resto è composto da Artropodi e Molluschi. Gli insetti (che sono Artropodi, come i Crostacei o gli Aracnidi) sono 47.536 specie, ossia il 67% del totale di specie animali italiane. Di tutte quante, l’86% comprende specie continentali, tra quelle terrestri e quelle tipiche delle acque interne (laghi, stagni e fiumi), mentre le specie marine sono appena 8.000.
La particolarità dell’Italia
La grande biodiversità italiana ha principalmente due cause, una geografico-ambientale e una storica. Il territorio italiano è costituito da una penisola che si protende in senso latitudinale (da nord verso sud), delimitata da una grande catena montuosa a nord (le Alpi) e attraversata da un’altra catena importante per quasi tutta la sua lunghezza (l’Appennino). Vanno considerate anche le numerose isole appartenenti alla Repubblica Italiana, tra cui Sicilia e Sardegna, che ospitano nel complesso una grande quantità di specie endemiche insulari che non esistono in nessun altro luogo. La complessa geografia italiana quindi permette la coesistenza di molti ambienti differenti in un territorio spazialmente abbastanza limitato, cosa che accresce enormemente il numero di specie che l’area può ospitare. Le ragioni storiche invece vanno ricercate indietro di millenni nel corso del tempo, infatti le varie glaciazioni che si sono succedute negli ultimi 2 milioni di anni hanno provocato massiccie fluttuazioni del livello marino, che in alcuni casi è sceso anche di 160 metri rispetto al livello attuale. L’abbassamento del livello marino ha collegato tra loro terre che al momento sono separate da bracci di mare, per esempio: la Sicilia con la Calabria, la Sardegna con la Corsica e con la Toscana, la costa adriatica con quella dei Balcani. Tali collegamenti hanno permesso il passaggio di specie tra due aree che sono state di nuovo divise dall’innalzamento dei mari che puntualmente arrivava alla fine di ogni glaciazione. Nel corso del tempo, infatti, il continuo scambio di specie che restano poi isolate tende a favorire la comparsa di nuove specie.
Fonte dei dati: Stato della Biodiversità in Italia, 2009. Liberamente scaricabile dal sito ufficiale del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare.