Scosse sismiche e teorie deliranti

Il 2016 verrà probabilmente ricordato in Italia a causa dei suoi eventi sismici, infatti se ne sono registrati addirittura tre intensi: uno il 24 agosto che ha colpito un’area tra Abruzzo, Marche e Lazio, il cui centro più colpito è stato Amatrice che ormai è il simbolo della tragedia; uno lo scorso 26 ottobre, che ha visto addirittura due scosse abbastanza forti sempre in Italia centrale ma un po’ più a nord rispetto all’altra volta, infatti i territori maggiormente colpiti sono concentrati principalmente nelle regioni Umbria e Marche; infine la scossa del 30 ottobre, che ha colpito sempre la stessa area provocando ingenti danni vista l’intensità piuttosto elevata, ovvero 6,5 magnitudo. Vi ricordo che il sisma che distrusse L’Aquila nel 2009 era di grado 6,3 e quindi circa 60 volte meno potente.

Scosse sismiche dal 26 al 29 ottobre in Italia centrale. Fonte: INGV
Scosse sismiche dal 26 al 29 ottobre in Italia centrale. Fonte: INGV

I fatti

Fortunatamente non ci sono state vittime dato che le case erano già state evacuate in seguito alle scosse del 26 ottobre e quindi i crolli sono stati senza conseguenze. E’ stata proprio questa la differenza maggiore tra il sisma del 30 ottobre e quello del 24 agosto: il secondo è stato improvviso e ha colto la popolazione nel sonno, che quindi non ha potuto mettersi in salvo; il primo invece si è verificato pochi giorni dopo un’altra scossa abbastanza intensa che è stata una sorta di “avvertimento”. Purtroppo non è sempre così, anzi nella gran parte dei casi le scosse forti sono un evento abbastanza improvviso.

Questo è il comunicato ufficiale dell’INGV più recente al momento della pubblicazione di questo articolo, che riguarda la sequenza sismica in atto in Italia centrale. Qualcuno potrebbe chiedersi: ma perché le scosse non si fermano, dato che siamo arrivati ormai a diverse migliaia (anche se solo poche abbastanza forti da essere percepite)? I territori a rischio sismico sono percorsi da una ragnatela di diverse faglie attive, ognuna con un proprio equilibrio. Quando una di queste libera molta energia e scatena un forte sisma (come quello del 24 agosto o quello del 30 ottobre), le onde sismiche possono destabilizzare l’equilibrio delle faglie vicine e indurre altri terremoti, in una sorta di reazione a catena. Purtroppo non si può fare nulla se non aspettare che il sistema ritrovi da sé il proprio equilibrio.

Si può prevedere un terremoto?

Ogni volta che si verifica in sisma da più parti ci si pone immancabilmente la stessa domanda: perché non è stato previsto? La risposta a questa domanda è in realtà molto semplice: perché non è possibile farlo.

Un terremoto, o più propriamente sisma, si verifica quando delle rocce liberano l’energia elastica che hanno accumulato nel corso del loro movimento. E’ risaputo infatti che i continenti si spostano (ne abbiamo già parlato qui) e quindi si ritrovano a scontrarsi gli uni con gli altri o a scorrere l’uno rispetto all’altro. Questo movimento però avviene a scatti, infatti se potessimo osservare la Terra accelerando il tempo fino a rendere i secoli brevi come i secondi, vedremmo i continenti scorrere “a scatti” gli rispetto agli altri, li vedremmo fondersi insieme costruendo nuove catene montuose o li vedremmo dividersi costituendo nuovi oceani. Ogni “scatto” è un terremoto, di intensità variabile a seconda della quantità di energia elastica accumulata dalle rocce coinvolte. Tale rilascio di energia è per sua natura un fenomerno casuale che dipende da molti fattori, come la resistenza delle rocce e la quantità di energia coinvolta, quindi è di fatto impossibile preverderne il momento.

Schema delle principali placche tettoniche della Terra. Mancano le microplacche responsabili dei terremoti in territorio italiano (Di Fradeve11 – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3544952)

I sismologi hanno effettivamente scoperto dei fenomeni che possono essere considerati dei “precursori” dei terremoti, che possono indicare l’imminenza di un sisma. Il problema è che questi fenomeni spesso si verificano prima di un terremoto ma non si verificano affatto altrettanto spesso, inoltre la loro natura è molto varia. Addirittura possono verificarsi senza che poi ci sia alcun terremoto. Quindi sono sostanzialmente inutili. In un secolo di esistenza della sismologia il numero di terremoti previsti è pari a ZERO. Ma la ricerca va avanti e forse un giorno sarà possibile fare anche questo, chissà.

Le teorie deliranti che circolano in rete

L’altra cosa che segue ogni sisma invece la trovo decisamente irritante: mi riferisco al proliferare di teorie assurde, quando non del tutto deliranti, che si verifica in rete ogni volta. Non ho alcuna intenzione di linkare i siti che pubblicano questo materiale e nemmeno li nominerò direttamente per evitare di dare loro visibilità, mi limiterò ad accennare sommariamente alcune teorie.

Scie chimiche e HAARP

La prima folle teoria è legata alle ormai celeberrime “scie chimiche”, le quali fungerebbero da catalizzatore. In pratica queste scie rilascerebbero nell’aria delle particelle metalliche con lo scopo di renderla “elettroconduttiva”. Spesso vengono nominati metalli come l’alluminio e il bario, che sono in realtà molto comuni nei suoli e non so perché vengano citati proprio loro, magari per il fatto che il bario abbia un nome dal suono così esotico?

Comunque questo trattamento avrebbe lo scopo di preparare il campo ad HAARP, praticamente una grossa antenna situata in Alaska, che riuscirebbe a scaldare la ionosfera e quindi poi scatenare un terremoto nell’area sottostante. Come ciò possa avvenire non sono riuscito a capirlo, dato che i punti assurdi di questa “teoria” (chiamiamola così) sono molteplici. Innanzitutto HAARP è disattivato dal 2013 e comunque è un’antenna fissa, che non può trasmettere segnali in una direzione diversa rispetto alla propria verticale. Ma anche se ciò fosse possibile, non si capisce come l’energia trasmessa alla ionosfera dall’antenna possa poi provocare un terremoto: forse la fisica, al contrario della matematica, è un’opinione? Inoltre HAARP può trasmettere al massimo una potenza pari a 3,6 MW (come dice anche Wikipedia) mentre una scossa sismica come quella del 30 ottobre (magnitudo 6,5) libera un’energia pari a circa 99.000 MWh (come si può vedere qui). E’ molta più energia di quella sviluppata dall’arma nucleare che distrusse la città giapponese di Hiroshima nel 1945.

Anche l’idea di rendere l’aria “elettroconduttiva” non ha senso: se ciò fosse stato fatto, le reti elettriche aeree dovrebbero andare in cortocircuito in quanto l’aria non fungerebbe più da isolante tra i cavi sospesi. Insomma appare piuttosto evidente che gli autori di queste teorie non sappiano di cosa parlano.

Il CICAP ha redatto un interessante articolo su HAARP che smentisce, calcoli alla mano, tutta la spazzatura cospirazionista che circola riguardo questo impianto, che è soprendemente varia.

Alcune antenne dell'installazione nota come HAARP.
Alcune antenne dell’installazione nota come HAARP (Di Michael Kleiman, US Air Force – http://science.dodlive.mil/2010/02/23/haarps-antenna-array-the-kitchen-in-the-sky/, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=11034772)

Ovviamente i mandanti delle scosse sono gli americani, il perché lo facciano sinceramente non l’ho capito. Tra l’altro è divertente osservare che i teorici delle cospirazioni ignorino del tutto l’esistenza di altri impianti simili ad HAARP sparsi un po’ in tutto il mondo, in alcuni casi anche più potenti. Sarà perché questo particolare impianto si trova su suolo americano?

Artificialità e profondità degli ipocentri

C’è anche gente che pretende di distinguere i terremoti “artificiali” da quelli “naturali” in base alla profondità dell’ipocentro. Prima di tutto ricordiamo cosa sia l’ipocentro: è il punto di origine del terremoto, da cui è stata liberata l’energia elastica. Si trova all’interno della crosta terrestre e la sua proiezione sulla superficie è il più famoso epicentro.

Secondo questa “teoria” le scosse “naturali” sarebbero quelle che si verificano a profondità maggiori di 10 chilometri, quelle invece più superficiali sarebbero invece “artificiali”. In realtà l’unica cosa artificiale qui è proprio il limite di profondità: non esiste affatto una profondità limite per i terremoti; infatti le faglie che li generano possono trovarsi a 70 chilometri di profondità, alla base della crosta, oppure possono essere del tutto superficiali come la famosissima faglia si San Andreas della California che è addirittura visibile dall’alto. Semplicemente un limite di profondità non esiste e non ha il minimo senso alla luce della sismologia e della geofisica.

Faglia di San Andreas, in California (USA)
Faglia di San Andreas, in California (USA). (Di USGS – http://pubs.usgs.gov/gip/earthq1/how.html, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=987654)

Terremoti e castigo divino

Secondo altri i terremoti di questi ultimi mesi sarebbero un “castigo divino” che vuole punire … (pescare una cosa a caso tra quelle invise ai cattolici oltranzisti). Credo che tale affermazione si commenti da sé e che non ci sia bisogno di aggiungere altro. Purtroppo c’è ancora tanta gente (decisamente troppa) che vive ancora nel medioevo.

La galleria tra il CERN e il Gran Sasso

Più interessante è una teoria secondo la quale la responsabilità dei terremoti sarebbe del CERN. Secondo un’utente di Facebook che ha poi rimosso il suo post, i terremoti sarebbero generati dagli esperimenti effettuati dal CERN che prevedono di lanciare materia a velocità maggiori di quella della luce all’interno di una galleria che corre tra Ginevra (Svizzera) e i laboratori del Gran Sasso (Italia, Abruzzo). A parte la totale impossibilità di oltrepassare la velocità della luce, NON esiste alcuna galleria tra Gineva e il Gran Sasso. Si tratta in realtà di una colossale svista  risalente al 2011 dell’allora ministro dell’Università e Ricerca Maria Stella Gelmini, che si procurò così anche una figuraccia di proporzioni epiche.

All’epoca l’esperimento prevedeva di lanciare dei neutrini dal CERN di Ginevra fino al Gran Sasso, questi neutrini sono particelle prive di massa che attraversano la materia e che ci attraversano continuamente anche se non ce ne accorgiamo, infatti sono prodotte costantemente dal Sole. Quindi non è necessario un tunnel lungo centinaia di chilometri, basta semplicemente puntare il fascio di neutrini sul Gran Sasso ed essi attraverseranno la crosta terrestre tra Ginevra e l’Abruzzo.

Data la non esistenza della galleria, direi che non serve aggiungere altro per bollare questa teoria come assurda, tra l’altro mi sfugge il meccanismo che scatenerebbe un terremoto in seguito al lancio in un tubo di qualche particella subatomica.

Interno della galleria di LHC, al CERN di Ginevra (Di Julian Herzog (Sito web) – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=3844377)

Conclusioni

La cosa inquietante di queste “teorie” è l’incredibile ignoranza di chi le propone, che li porta addirittura a rifiutare le spiegazioni scientifiche per i fenomeni sismici perché, a loro dire, gli enti scientifici mentirebbero in quanto pagati da… non si sa bene chi. Non esistono i super-mega complottoni mondiali per nascondere le tecniche per predire i terremoti, chi asserisce ciò è semplicemente uno che non sa di cosa parla.

Voglio concludere con un consiglio: non credete a tutto quello che leggete in rete, fidatevi solo di chi ha i titoli per affermare qualcosa e che, soprattutto, porta le prove di ciò che asserisce. Per quanto riguarda i terremoti, in Italia l’ente più affidabile è l’INGV, ossia l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, all’interno del quale lavorano persone che studiano i terremoti da una vita e sanno quello che dicono.

Ivan Berdini

Zoologo e appassionato di fotografia