L’incredibile biodiversità dei Coleotteri

I Coleotteri (o meglio Coleoptera) sono un ordine di insetti molto famoso, classico se vogliamo. Sono estremamente comuni e basta fare una passeggiata in un parco per vederne qualcuno. Ma come capita spesso con gli insetti, anche quelli comuni nascondono un mondo assolutamente inaspettato e sorprendente. Quindi credo valga la pena di esplorare un po’ questo ordine.

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Femmina di Oryctes nasicornis, lo scarabeo rinoceronte

Struttura di base dei coleotteri

Tutti i coleotteri sono caratterizzati da una struttura di base ben precisa, potremmo quasi definirli delle piccole fortezze viventi. Infatti, sebbene tutti gli insetti (e gli artropodi in generale) abbiano un esoscheletro, nei Coleotteri questa organizzazione è particolarmente evidente. Sono caratterizzati da superifici molto dure e resistenti, ma la caratteristica forse più particolare di questo ordine riguarda le ali.

Maggiolino, Melolontha melolontha
Maggiolino, Melolontha melolontha (CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=89791)

Come si vede bene nella foto a sinistra, le ali sono ricoperte da una protezione che l’animale apre per poterle dispiegare e quindi prendere il volo. La “protezione” è in realtà un altro paio di ali. Infatti tutti gli insetti hanno sempre due paia di ali: uno anteriore (mesotoracico per gli entomologi) e uno posteriore (metatoracico), nei coleotteri quello anteriore si è evoluto in una protezione sclerificata arricchendosi di chitina, perdendo la funzione orinaria ma acquisedone una nuova che a quanto pare ha avuto successo in termini evolutivi. Queste ali modificate sono chiamate elitre.

Il paio posteriore invece ha conservato la sua funzione originaria ed è il vero propulsore di questi animali, che sono ottimi volatori nonosante la forma un po’ tozza. Addirittura tra i coleotteri si trovano gli insetti volatori più grandi in assoluto, come l’enorme Titanus giganteus dell’Amazzonia, che può raggiungere i venti centimetri di lunghezza. Oppure come l’africano Goliathus goliathus, che può superare i 10 centimetri di lunghezza, per un peso di circa 100 grammi.

Esitono però anche delle eccezioni, come specie che hanno delle elitre molto corte sotto cui le ali sono ripiegate in modo piuttosto complesso (come la famiglia degli Staphylinidae, vedi fotografia successiva), o addiritura esistono specie del tutto prive di ali posteriori e con le elitre saldate in un blocco unico, quindi incapaci di volare, come per esempio alcuni Cerambycidae del genere Morimus.

Molte specie di coleottero poi presentano particolari ornamentazioni delle elitre, grandi mandibole o escresceze simili a corni che le rendono molto appariscenti e spesso anche esteticamente gradevoli, è il caso per esempio del nostrano scarabeo rinoceronte (Oryctes nasicornis, nella foto che apre questo articolo si vede una femmina mentre il maschio è questo, ben più appariscente).

Numero di specie dei coleotteri

Ma quante sono le specie di coleotteri? Qui viene il bello. Attualmente (novembre 2016) sono state classificate oltre 1.600.000 specie di soli animali. Di questi, gli insetti sono oltre un milione, quindi da soli rappresentano i due terzi circa di tutti gli animali. Tra gli insetti, i coleotteri sono più di 400.000, cioè circa il 40% di tutti gli insetti finora classificati. Questi numeri così importanti fanno dei coleotteri l’ordine più grande per numero di specie in assoluto, non solo tra gli insetti. Infatti nessuno degli altri ordini di animali arriva neanche lontanamente ad avvicinarsi a 400.000, e lo stesso vale anche per le piante o i funghi: in nessun altro gruppo esistono ordini con così tante specie. I coleotteri detengono anche il record per il maggior numero di famiglie, infatti ne contano più di 200.

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Coleottero stafilinide (Ocypus olens). Le elitre sono indicate dalla freccia rossa (By Sarefo – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=1235734)

Per un confronto, i Mammiferi contano poco più di 5.400 specie ma non sono un ordine bensì una classe, che è una categoria tassonomica più grande che comprende gli ordini al suo interno.

Alla luce di questi numeri non è difficile credere che questo sia l’ordine più diversificato e quindi con la maggiore biodiversità tra tutti gli animali, non solo tra gli insetti. Negli ultimi 265 milioni di anni (i coleotteri infatti esistevano già quando comparvero i primi dinosauri) hanno saputo colonizzare ogni tipo si ambiente possibile e immaginabile, infatti si possono trovare ovunque tranne che ai poli. Naturalmente il maggior numero di specie si registra nelle foreste pluviali equatoriali e cala man mano che ci si avvicina ai circoli polari.

Anche le dimensioni sono molto variabili, infatti vanno da pochi millimetri a ben 20 centrimentri.

Le loro nicchie ecologiche

Adulti e larve fanno un’incredibile quantità di “mestieri”: alcuni sono predatori di altri insetti, altri si nutrono di fiori, ci sono specie impollinatrici, specie che si nutrono di miele a spese delle api, specie acquatiche che si nutrono di alghe, specie xilofaghe, specie saproxilofaghe, specie che vivono nel suolo, specie fitofaghe (che provocano anche danni alle colture) e tanto altro. Esistono addirittura specie che vivono nelle pozze d’acqua salata che si formano in riva al mare, nelle quali la salinità è molto più elevata rispetto a quella dell’acqua marina a causa della forte evaporazione. Particolarmente interessanti sono le specie che fanno parte della fauna saproxilica, cioè il gruppo di animali che si occupa del consumo e riciclo degli alberi morti o morenti, che svolgono una funzione fondamentale per gli ecosistemi forestali e che a volte sono anche minacciate di estizione (ne parleremo prossimamente).

Concludiamo con una breve carrellata di esempi di coleotteri, per avere un’idea (per quanto vaga) della loro immensa biodiversità.

Carabus auratus, un predatore (Di Soebe - Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=186200)
Carabus auratus, un predatore (Di Soebe – Opera propria, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=186200)
Maschio di Dynastes hercules (scarabero ercole). (By Anaxibia – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=10390720)
Due esemplari di Protaetia cuprea (presente anche in Italia). (By Le.Loup.Gris – Own work, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=15458411)

E direi che per ora può bastare. Non pretenderete che vi metta tutte e 400.000 le specie, vero?

Ivan Berdini

Zoologo e appassionato di fotografia