Vespa velutina: sono sbarcate pericolose vespe aliene?
Nelle ultime settimane alcune testate giornalistiche hanno diffuso una notizia secondo la quale l’Italia sarebbe stata invasa da una pericolosa vespa aliena, capace anche di uccidere. Ma è davvero così? Ovviamente no.
La notizia
Sta circolando la notizia secondo la quale sarebbe arrivata in Italia una specie di vespa aliena, che sarebbe molto aggressiva e che avrebbe la capacità di uccidere con la puntura. Iniziamo a dire che “aliena” non significa che la specie arrivi dallo spazio, infatti in realtà si definisce “aliena” una specie originaria di un’altra area biogeografica.
L’importazione di faune e flore aliene è effettivamente un problema ambientale di primaria importanza, perché le aliene possono entrare in competizione con le specie indigene. In questi casi capita spesso che la specie indigena venga portata sull’orlo dell’estinzione, come per esempio sta accadendo tra lo scoiattolo americano (Sciurus carolinensis) e quello nostrano (Sciurus vulsaris).
La specie
Stiamo parlando di Vespa velutina, una specie di imenottero effettivamente aliena e originaria del sud-est Asiatico (India e Indocina).
Gli esemplari di questa specie sono piuttosto grandi, infatti le operaie arrivano a circa 2 centrimentri, mentre le regine addirittura a 3. Sono dotate di un pungiglione velenoso come tutte le vespe, e i nidi possono ospitare fino a un migliaio di esemplari.
Le vespe velutine sono abili predatrici e si nutrono principalmente d api. Vedremo tra poco come questa loro capacità sia in realtà il vero problema, perché la pericolosità per la popolazione umana in realtà è relativa.
Le bufale
In questo caso le bufale sono due. La prima riguarda il momento dell’arrivo di questa specie in Europa, perché non è affatto recente: Vespa velutina è stata importata per errore in Francia nel 2005, e da allora si è diffusa anche in Spagna e Italia. Più precisamente, da noi è arrivata in Liguria nel 2012 e attualmente è stanziata in gran parte dell’Italia nord-occidentale. Quindi non è una cosa recente, ma la diffusione di questa aliena è in corso ormai da anni.
La seconda bufala invece riguarda la pericolosità: la velutina non è più pericolosa delle vespe nostrane, perché la sua aggressività è paragonabile alle indigene. Sono ovviamente animali a cui fare attenzione, come appunto le vespe nostrane, che sono specie aggressivi ma con cui conviviamo da millenni. Le puture sono ovviamente dolorose e pericolose per gli allergici, come per le vespe nostrane.
In realtà la nostrana Vespa crabro, meglio nota coma “calabrone”, è decisamente più pericolosa della velutina per la popolazione umana, perché è più grande, più aggressiva e più velenosa. Le operaie di questa specie arrivano a 2,5 centrimetri e le regine addirittura a 5. Nella foto qui sopra si vede una vespa crabro, che in effetti sembra decisamente più minacciosa di Vespa velutina.
Calandoci maggiormente nell’assurdo, in rete c’è gente che ha scambiato la velutina per la temibile Vespa mandarinia, il calabrone più grande e aggressivo del mondo. Ma attualmente non esistono segnalazioni di questa specie in Europa, e non risulta che abbia mai lasciato il suo areale di origine che si trova tra Giappone, Corea e Cina. E poi dubito che un mostro di oltre 5 centimetri passi inosservato tanto facilmente.
Il vero problema di Vespa velutina
Chi è davvero messo in pericolo da questa vespa aliena sono le api. Infatti la velutina è un’efficiente predatrice di api ed è capace di assestare duri colpi agli alverai, a volte anche fatali. Le api originarie de sud-est Asiatico hanno evoluto nel tempo sistemi di protezione contro le vespe, mentre le api europee sono del tutto impreparate dato che qui in Europa non esiste nulla del genere.
Come già accennato all’inizio, sarebbe necessario controllare con estrema cura le merci importate allo scopo di ridurre al minimo le possibilità di importare alieni. In Europa le api hanno già abbastanza problemi (come l’uso eccessivo di neonicotinoidi o le infestazioni della Varroa destructor) e avrebbero fatto volentieri a meno di dover fronteggiare anche delle vespe predatrici.
Per esempio le autorità australiane prendono molto sul serio il problema delle faune aliene, ma non si riesce a far capire la gravità della situazione alle autorità europee che sostanzialmente ignorano il problema. Grazie a questo atteggiamento assolutamente geniale, nel 2014 si è aggiunta anche un’altra minaccia per le api: il coleottero sudafricano Aethina tumida, che è un loro parassita. Riusciranno a capire, prima o poi?