Il mito dell’infallibilità dei premi Nobel

Il pubblico tende a fidarsi ciecamente di coloro che hanno ricevuto premi importanti come il Nobel, ma in realtà è un errore: chi ha vinto un Nobel è comunque umano e tende quindi a sbagliare come tutti noi, il premio non conferisce una “patente di infallibilità”.

Alfred Bernard Nobel, che ha istituito il famoso premio omonimo

In questi giorni vengono assegnati i premi Nobel del 2017 e vorrei prendere spunto da questa occasione per parlare di un problema che affligge un po’ tutti, purtroppo anche all’interno della comunità scientifica che invece dovrebbe esserne esente.

Il premio Nobel

Il Nobel è un premio che si conferisce annualmente a coloro che hanno portanto beneficio all’umanità con il proprio lavoro, permettendo l’avanzamento della conoscenza. Fu istituito dallo svedese Alfred Bernard Nobel, un chimico e industriale noto per le sue ricerche sugli esplosivi e per aver invetanto la dinamite. Nonostante le sue ricerche fossero volte a rendere più sicuri gli esplosivi in ambito minerario, esse furono usate anche per fini bellici, portando l’opinione pubblica della sua epoca a considerarlo un “mercante di morte”. Ne fu così scosso da decidere di istituire il premio che porta il suo nome per evitare che fosse ricordato dai posteri in modo essenzialmente negativo. Il premio e la fondazione che se ne occupa furono istituite attraverso il suo testamento e i primi furono assegnati nel 1901.

Esistono 5 premi Nobel: Fisica, Chimica, Medicina, Letteratura e Pace. Nel 1969 la Banca Centrale della Svezia istituì il Premio per le scienze economiche in memoria di Alfred Nobel, che viene assegnato insieme agli altri ma in realtà non si tratta affatto di un vero premio Nobel, che per l’economia non esiste e non è mai esistito.

Il mito dell’infallibilità dei Nobel

Il pubblico tende a fidarsi ciecamente delle dichiarazioni di chi è stato insignito del Nobel, questo perché il premio gode di un prestigio altissimo a livello mondiale e dona un’aura quasi magica a chi lo vince. I media ovviamente assecondando questa tendenza, rimarcando sempre se l’autore di una certa dichiarazione abbia vinto o meno un Nobel o un altro premio prestigioso.

Ma questo è fondamentalmente sbagliato, anzi ci troviamo di fronte a un antico “nemico” della Scienza contro cui si batté anche Galileo Galilei: il principio di autorità. In pratica si dà maggiore peso al prestigio di chi fa una dichiarazione, piuttosto che ai contenuti della dichiarazione stessa. Cosa priva di senso nelle scienze che invece si basano su affermazioni verificabili attraverso prove oggettive e quindi incompatibili col principio di autorità: un’affermazione impossibile resta tale, non importa quanti premi abbia vinto il suo autore. Se, per esempio, un premio Nobel per la fisica impazzisse e dicesse che la Terra è piatta, la dichiarazione resterebbe comunque folle e non degna di essere presa in cosiderazione. Questo perché è facilmente dimostrabile che la Terra non è piatta, la fama del “terrapiattista” non ha alcun valore.

Un esempio molto famoso

Per dimostrare che anche i Nobel possono sbagliare non esiste esempio migliore di questo signore a sinitra: Linus Pauling, uno dei padri della chimica moderna. Solo quattro persone al mondo hanno ricevuto ben due premi Nobel e Pualing è uno di questi: ne vinse uno per la chimica nel 1954 e uno per la pace nel 1962, in seguito al suo impegno contro le armi nucleari.

Eppure, nonostante il curriculum di tutto rispetto, verso la fine della sua carriera Pualing inventò addirittura una pseudomedicina chiamanata “medicina ortomolecolare”. In pratica sosteneva che il segreto per mantenersi in salute fosse quello di assumere ogni giorno enormi quantità di vitamina C. Ancora oggi è diffusa la credenza che tale vitamina curi o addirittura prevenga il raffreddore, idea che si deve proprio a Pualing.

Visse fino a 93 anni, alimentando questa credenza che in realtà è priva di qualunque fondamento e anzi è potenzialmente dannosa: le dosi consigliate da questa pratica sono molto superiori a al fabbisogno giornaliero di vitamina C che, pur essendo essenziale per il nostro organismo, diventa pericolosa ad alti dosaggi. Esagerando con le vitamine si rischia un disturbo chiamato ipervitaminosi, cioè un’intossicazione provocata da un eccesso di una certa vitamina nel sangue. Per approfondire consiglio di leggere questo articolo su Query, la rivista del CICAP.

In definitiva, quindi, non è importante chi dice qualcosa, ma solo cosa è stato detto.

Ivan Berdini

Zoologo e appassionato di fotografia