Il “temibile” ragno violino

Il temibile ragno violino ogni tanto ritorna sui giornali a terrorizzare tutto il paese. Viene descritto come un essere aggressivo e dal veleno tremendo, estremamente pericoloso. Ma è davvero così? Come purtroppo capita spesso, la realtà è ben diversa da quello che i giornalisti raccontano.

Figura 1 – Un esemplare di ragno violino (Luxosceles rufescens) (Di Luis Fernández García – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=43003586)

Un ragno violino… aiuto!

Negli ultimi giorni si è diffuso il terrore del ragno violino, alimentato dai media sempre a caccia di notizie sensazionali. E cosa c’è di più sensazionale di un ragno letale che imperversa nella nostra Italia? Tutto è iniziato dalla notizia di uno sfortunato vigile urbano di Terni che ha rischiato di morire a causa del morso di uno di questi ragni, si tratta quindi di una specie pericolosa?

Come al solito tutto dipende: il suo veleno è effettivamente pericoloso e quindi occorre fare attenzione in caso si incontri uno di questi animali, ma bisogna anche tenere presente che tutti i ragni mordono sempre per difesa e non vanno a cercare persone da affliggere. In realtà non hanno alcun interesse nel morderci, perché ovviamente noi siamo prede troppo grandi per loro. Anzi, mordere per difesa è per il ragno uno spreco di energia, perché sarà costretto ad attendere la produzione di altro veleno per poter cacciare. La prima reazione al disturbo è la fuga, il morso si verifica solo come ultima risorsa, per esempio se il ragno si trova schiacciato dentro una scarpa, tra un piede e la suola interna.

Aracnidi, non insetti!

I ragni vengono spesso definiti insetti, ma in realtà non lo sono affatto. Aracnidi e insetti sono imparentati tra loro come potrebbero esserlo uccelli e mammiferi: fratelli, ma non gemelli.

Figura 2 – Esemplare di Poecilotheria metallica in cui sono ben visibili i pedipalpi, evidenziati dalle frecce rosse (Di Morkelsker – Opera propria, Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=5610079)

Il modo migliore per distinguere un ragno da un insetto è contare il numero di zampe: gli insetti ne hanno sempre sei, mentre i ragni (e gli aracnidi in generale) ne hanno sempre otto. Gli arti però sono ben dodici, infatti sono zampe vere e prorie gli arti dal terzo fino al sesto paio.

Il secondo paio di arti si è evoluto in un sistema sensoriale, che ha più o meno la stessa funzione delle antenne per gli insetti. Questi arti, chiamati pedipalpi (figura 2), sono anche utilizzati dai maschi durante l’accoppiamento.

Il primo paio invece, essendo vicinissimo alla bocca, si è evoluto in una struttura di supporto alla predazione. Il veleno del ragno infatti si trova all’interno di questi due arti chiamati cheliceri, che terminano ciascuno con una “zanna” che in realtà è un artiglio modificato e che serve a inoculare il veleno. Per questo è improprio dire che “pungono”, infatti i ragni “mordono”.

Un’altra differenza molto ben evidente tra ragni e insetti è la suddivisione del corpo: gli insetti hanno sempre il corpo suddiviso in tre sezioni (capo, torace e addome), mentre i ragni hanno solo due sezioni (cefalotorace e addome). Inoltre all’estremità dell’addome sono presenti le ghiandole sericigene che permettono ai ragni di tessere le loro famose e spettacolari tele.

Il ragno violino

Il nome comune “ragno violino” indica l’intero genere Luxosceles, che comprende un centinaio di specie sparse per tutto il mondo. Si chiamano così per via della caratteristica macchia a forma di violino che hanno sul dorso del cefalotorace, che però non è sempre visibile. Il modo più sicuro per attribuire un ragno al genere Luxosceles è osservarne gli occhi: i ragni violino infatti hanno sempre sei occhi, distribuiti in 3 coppie equidistanti intorno alla parte frontale del cefalotorace.

Una di queste specie, Luxosceles rufescens Dufour, 1820, è tipica dell’ambiente mediterraneo ed è molto comune anche in Italia.

Figura 3 – Esemplare di Luxosceles reclusa (tipica delle Americhe), la macchia a forma di violino è ben visibile all’interno del cerchio rosso (Von Rosa Pineda – Eigenes Werk, CC BY-SA 3.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=27718265)

L. rufescens è un ragno relativamene piccolo, le femmine infatti possono raggiungere i 2 centrimentri di lunghezza (zampe comprese). L’addome è di forma ovale e privo di particolari ornamentazioni, mentre le zampe sono lunghe e sottili. Tutto il corpo è ricoperto di piccole setole che hanno una funzione sensoriale.

Si tratta di un’animale che esce a caccia solo dopo il tramonto, passando le giornate rifugiato sotto i sassi o comunque in tranquille cavità. Tende a essere siantropico, cioè a vivere negli ambienti antropizzati perché il clima mite delle nostre case è esattamente ciò che fa per lui. Proprio perché è timido, nelle case preferisce rifugiarsi negli angoli tranquilli e bui, come negli armati a muro o nelle soffitte. Può capitare che si infili all’interno di scarpe o lenzuola, quindi è bene dare sempre una sbirciatina prima di coricarsi o di indossare una scarpa.

Il luxoscelismo

Il veleno del ragno violino è citotossico e in effetti sarebbe meglio evitare di farsi mordere. Tale veleno distrugge le cellule in un area abbastanza estesa intorno al morso, provocando una vasta lesione necrotica che impiega settimane a guarire e che può facilmente infettarsi, peggiorando il quadro clinico. Più raramente il veleno può attaccare il sangue e provocare effetti sistemici come la distruzione dei globuli rossi e forme di insufficienza renale, il tutto accompagnato da eruzioni cutanee simili alle malattie esantematiche come il morbillo.

I 6 caratteristici occhi del genere Luxosceles, che permettono sempre un’identificazione certa (Von Dorsal view of Loxosceles reclusa (Brown Recluse Spider), CC0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=48760116)

Bisogna dire però che il veleno del nostro Luxosceles rufescens è decisamente meno potente dell’americano Luxosceles reclusa, per cui sono documentate delle morti. Invece non esiste nemmeno un caso accertato di morte provocata da un ragno violino europeo, nonostante siano incredibilmente comuni in un continente come l’Europa in cui vivono 500 milioni di persone. Non è impossibile che questo ragno abbia ucciso e forse si è verificato un caso di questo tipo nel 2016 in Italia, ma è evidentemente un fenomeno così raro da essere statisticamente non significativo, nel senso che sfugge a ogni rilevazione.

In conclusione quindi possiamo dire che il ragno violino è un animale cui stare attenti e che non va mai maneggiato, in nessun caso. Essere morsi non è piacevole e in caso avvenga è importante rivolgersi al più presto alle autorità sanitarie, perché un rischio per la vita c’è seppur remoto. Tuttavia la fama di mostro assassino che i media gli hanno cucito sopra appare del tutto ingiustificata: si tratta solo di un animale che si difende come farebbe chiunque di noi messo alle strette. Rispettiamolo e lui rispetterà noi.

Approfondimenti:

Ivan Berdini

Zoologo e appassionato di fotografia