Il polo nord magnetico si sta spostando?

Negli ultimi tempi sono circolate parecchie notizie riguardanti lo spostamento del polo nord magnetico dal Canada alla Siberia. Ovviamente c’è anche chi ha profetizzato l’inversione dei poli e le solite catastrofi. Cosa sta accadendo tra i ghiacci perenni del nord?

Aurora Borealis, fenomeno generato dall’interazione del vento solare con il campo magnetico terrestre in prossimità dei poli magnetici (Di Svein-Magne Tunli – tunliweb.no – Opera propria, CC BY-SA 4.0, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=38303171)

Il campo magnetico terrestre

La Terra è circondata da un campo magnetico che essa stessa genera e proietta nello spazio, possiamo pensare al nostro pianeta come a un’enorme calamita. Il campo magnetico del pianeta ha l’importante funzione di proteggerlo dall’azione letale del vento salore, che eroderebbe via l’atmosfera e ci bombarderebbe di radiazioni. Generato dal nucleo terrestre, si tratta di un vero e proprio “scudo” senza il quale non esisterebbe vita sulla Terra e che genera le famose aurore in prossimità dei poli.

Abbiamo parlato ampiamente della magnetosfera in questo articolo, che consiglio di leggere per approfondirne la conoscenza.

I poli magnetici sono i punti dai quali emergono le linee di forza del campo magnetico e non coincidono esattamente con quelli geografici. Il polo nord magnetico dista alcune centinaia di chilometri da quello nord geografico, lo stesso vale per il polo sud magnetico da quello geografico. Nel corso dei secoli è noto un certo spostamento dei poli magnetici, che è proprio ciò che sta accadendo ora.

Lo spostamento del polo nord magnetico

Agli inizi del XX secolo il polo nord magnetico si trovava in Canada, abbastanza lontano dal polo geografico che invece si trova in pieno oceano artico a esattamente 90° di latitudine nord. Nel corso del tempo le misurazioni hanno mostrato che il polo si è sta spostando progressivamente dal Canada alla Sibera, con una velocità che è andata aumentando, da 15 chilometri all’anno fino ai 55 recentemente misurati.


Tipica bachisa artica, il famoso ghiaccio marino (Di Harley D. Nygren – NOAA At The Ends of the Earth CollectionImage ID: corp1014 ([1]), Pubblico dominio, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=22083)

Attualmente il polo magnetico si trova molto più vicino a quello geografico rispetto a 100 anni fa e questo provoca dei problemi ai sistemi di navigazione.

Le bussole sono utilizzate anche dai moderni sistemi di navigazione satellitare per stabilire l’orientamento. L’ ago indica sempre il polo nord magnetico e non quello geografico, quindi è necessario eseguire dei calcoli per compensare la differenza e stabilire la direzione reale in cui si trova il polo nord. Può sembrare una pignoleria, ma una differenza di un centinaio di chilometri può spingere una nave fuori rotta e provocare un disastro.

Le istruzioni per eseguire la compensazione sono contenute nel World Magnetic Model, che veniva aggiornato ogni 5 anni fino al 2015, ma l’ultimo aggiornamento è stato anticipato al 2019 proprio per ovviare al problema dello spostamento del polo molto più rapidamente del previsto.

Perchè il polo nord magnetico sta migrando così in fretta?

In realtà non è noto il motivo di tale spostamento. Anzi, per essere precisi non è noto nemmeno l’esatto meccanismo che genera il campo magnetico.

Le profondità del nostro pianeta celano ancora molti misteri e uno di questi è l’esatto fenomeno fisico che genera il campo magnetico. La teoria più accreditata sostiene che il fenomeno sia indotto da movimenti del nucleo del pianeta. Essendo una massa metallica di ferro e nichel, lo scorrimento del nucleo esterno fluido sul nucleo interno solido ricorderebbe un po’ una dinamo. In questo caso lo spostamento dei poli magnetici sarebbe il risultato delle correnti che si generano nel nucleo esterno, che a volte porterebbero anche a un fenomeno ben più radicale chiamato inversione polare.

L’inversione dei poli e magnetostratigrafia

Schema che mostra le inversioni di polarità magnetica degli ultimi 4 milioni di anni

Può capitare che i poli magnetici si invertano del tutto, ocioè quello che ora è a nord va a finire a sud e vicevera.

Non è chiato come ciò possa accadere, che è un avvenimento abbastanza frequente in termini gelogici. Lo sappiamo grazie alla magnetrostratigrafia, che permette di stabilire la sequenza delle inversioni. La polarità magnetica infatti viene registrata in alcuni tipi di rocce, che ne conservano una “registrazione”.

Negli ultimi 4 milioni di anni la polarità magnetica si è invertita per ben 17 volte (figura a lato). L’ultima volta è stata 780.000 anni fa, quindi ben prima della comparsa della nostra specie e per questo non esiste alcuna memoria di cosa accada un simile evento.

Cosa accade durante un’inversione dei poli?

In rete e sui media le inversioni polari sono presentate come qualcosa di pericoloso, infatti durante un’inversione lo “scudo” si potrebbe abbassare per il calo di intensità del campo magnetico, lasciando passare le radiazioni solari.

In realtà però non è noto cosa accada durante un’inversione, ma non c’è motivo di credere che sia un evento catastrofico. Negli ultimi 4 milioni di anni i nostri antenati ominidi hanno avuto tutto il tempo di evolversi fino a noi e nessuna delle estinzioni di massa è mai stata correlata alle inversioni di polarità magnetica (qui per approfondire).

Quindi non c’è motivo di immaginare chissà quali disastri durante un’inversione polare: quacolsa di certo succede nel corso di un simile sconvolgimento, ma non abbastanza grave da ucciderci tutti.

Approfondimenti:

Ivan Berdini

Zoologo e appassionato di fotografia